Il contributo della chemioterapia citotossica nella sopravvivenza a cinque anni dei malati di cancro

Un post interessante dal blog Raggioindaco riporta alcune considerazioni sulla chemioterapia.
Tra le altre cose viene riportato che “L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato la chemioterapia come agente cancerogeno, in quanto proprio il trattamento standard, che dovrebbe distruggere le cellule tumorali, in realtà ha effetti collaterali dannosi poiché si basa ancora su agenti genotossici.”
Ricordo una volta che ad un’infermiera che stava preparando la chemioterapia per mia moglie cadde una goccia sulla mano e dovette correre a lavarsi perchè le bruciava tantissimo. E quella roba sarebbe di li a poco stata infusa direttamente in vena a Patrizia…
E dunque è riconosciuto che la chemioterapia, che viene usata per curare il cancro, è una causa primaria di cancro!
Sempre in quel post è riportato un link ad una pubblicazione medica sul sito della National Center for Biotechnology Information, un articolo nel quale si spiega che il contributo complessivo alla sopravvivenza a cinque anni dei malati di cancro da parte della chemioterapia è stimata essere del 2,3% in Australia e del 2,1% negli USA.
Ecco l’articolo

A beneficio di chi va poco daccordo con l’inglese ne riporto la traduzione (fatta da me e quindi certamente poco accurata):

Clinica oncologica (Royal College of Radiologists (Gran Bretagna)) Dicembre 2004
Il contributo della chemioterapia citotossica nella sopravvivenza a cinque anni dei malati adulti di cancro
Morgan G., Ward R., Barton M.
Sommario
OBIETTIVI:
Il dibattito sul finanziamento e la disponibilità di farmaci citotossici solleva le questioni circa il contributo della chemioterapia citotossica come curativa o coadiuvante alla sopravvivenza in pazienti adulti .
MATERIALI E METODI :
Abbiamo intrapreso una ricerca bibliografica di studi clinici, selezionati casualmente, riportanti un beneficio di sopravvivenza a 5 anni imputabile alla sola chemioterapia citotossica nei tumori degli adulti . Il numero totale dei malati di cancro di nuova diagnosi per 22 principali neoplasie dell’adulto è stata determinata dai dati del registro dei tumori in Australia e per la Sorveglianza Epidemiologica negli Stati Uniti per il 1998 . Per ogni cancro, il numero assoluto di risultati positivi era il prodotto di (a) il numero totale di persone affette da tale cancro, (b) la proporzione o sottogruppo (o sottogruppi) di quella patologia che dimostra un beneficio, e (c) l’aumento percentuale della sopravvivenza a 5 anni dovuta unicamente alla chemioterapia citotossica. Il contributo complessivo è la somma totale dei numeri assoluti che mostrano un vantaggio di sopravvivenza a 5 anni espresso come percentuale del numero totale per le 22 neoplasie .
RISULTATI:
Il contributo complessivo della chemioterapia citotossica curativa e coadiuvante alla sopravvivenza a 5 anni negli adulti è stato stimato essere del 2,3% in Australia e del 2,1% negli Stati Uniti.
CONCLUSIONE :
Poiché il tasso di sopravvivenza relativa a 5 anni per il cancro in Australia è ormai oltre il 60%, è chiaro che la chemioterapia citotossica fa solo un contributo minore alla sopravvivenza dei malati di cancro. Per giustificare il finanziamento costante e la disponibilità di farmaci utilizzati nella chemioterapia citotossica, è urgentemente necessaria una rigorosa valutazione del rapporto costo-efficacia e l’impatto sulla qualità della vita.

e qui finisce l’estratto.
Da brividi, vero? La conclusione è che in effetti la chemioterapia nella sopravvivenza a cinque anni serve a poco (niente viene detto di eventuali altre patologie ingenerate dalla chemioterapia stessa e che portano al decesso i pazienti dopo i cinque anni…) ma che comunque è bene valutarne l’utilizzo in relazione ai costi!
Come dire, visto che costa tanto e serve a poco pensiamoci… Non so cosa sia successo dopo questo articolo, tutto sommato risale a quasi dieci anni fa. So che gli effetti della chemioterapia però non sono cambiati ed ho sempre considerato veramente inquietante che si considerasse la sopravvivenza a cinque anni come un successo invece di considerare la guarigione un successo e la morte un insuccesso (anche se questa avviene dopo cinque anni ed un giorno…)

Ci sono molti spunti di meditazione, direi…
Buon Natale a tutti ed un felice (e sano!) 2014

Informazioni su Claudio Torchio

Don Juan spiegava a Carlos Castaneda: "qualunque strada non è che un strada, non porta da nessuna parte. Quando devi intraprendere una strada chiediti se quella strada ha un cuore: se lo ha allora è una buona strada, se non lo ha non serve a niente" Mi avvicino al mezzo secolo, negli ultimi anni un evento molto triste mi ha scombussolato completamente la vita portandomi a rivedere le priorità ed a ripensare a cose che avevo accantonato da anni. Ora, pur avendo ancora nel cuore e nei pensieri la mia adorata Patty, devo pensare ai miei ragazzi, cercando di convivere con tutto quello che ho da fare e cercando il modo migliore per andare avanti. In questo momento il blog è quasi una strada con, a modo suo, un cuore. Mi permetterà di dire al mondo quello che mi passa per la mente, e di ricevere da nuovi amici opinioni, idee e anche solamente la consapevolezza di non essere solo...

Pubblicato il 19 dicembre 2013 su Pensieri, Questo e quello. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 6 commenti.

  1. Non sono esperta in questo campo, però so per certo che ultimamente, la chemioterapia è di moltissimi tipi a seconda del tipo di cancro…..e che (dovrebbe) agire solo sulle cellule malate……almeno così viene spiegato. In effetti una signora operata al seno e che si è sottoposta poi a cicli di chemioterapia non ha avuto quasi nessun effetto collaterale….. Come sia in realtà la questione però non lo sò…..di certo in 10 anni il tipo di cura è molto cambiato, su questo non ci sono dubbi.
    Buona giornata Claudio!

    • Il meccanismo di funzionamento della chemioterapia è relativamente semplice: la sua tossicita interviene nel momento della riproduzione cellulare distruggendo, di fatto, le cellule. Quindi più le cellule si riproducono in fretta e più sono soggette all’effetto del chemioterapico. Le cellule cancerose, in genere, hanno una velocità di riproduzione maggiore rispetto alle cellule “normali”; peccato che anche le cellule del sistema immunitario (l’unico effettivamente in grado di combattere la malattia) abbiano lo stesso ritmo di riproduzione delle cellule cancerose. Ecco che l’effetto finale della chemioterapia, oltre a ridurre le masse tumorali, è di distruggere il sistema immunitario.
      Ed ecco perchè se anche si sopravvive al cancro non si sopravvive alla chemioterapia…
      Buona giornata a te, Silvia!

  2. peccato che la chemioterapia quasi te la impongono… o sbaglio? essendo l’unico metodo scientifico riconosciuto come debellatore di una malattia che è più forte dei dottori e di tutte le medicine chimiche create dall’uomo.. un amico mio lavora in un centro tumori, gli chiederò il suo pensiero anche in relazione a questo studio (che però mi dirà, mi sa, che è datato e ce ne sono altri che provano altre cose..).Un abbraccio a te, Claudio. Passa buone feste!

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