Si è spento Gino Calderini. Il ricordo di Massimiliano Talini

6 aprile 2012 11:02 Commenti disabilitati

LivornoGino non c’è più. Nella notte, erano le 1,30, tra giovedì e venerdì, 5 aprile, ci ha lasciato. Parlaneo con mi suoi amici, colbaoratori, il vice Presidente Coni, Mario Tinghi, e Bruno Perniconi, vice Presidente regionale Figc, hanno sottolinetato quanto lo sport, e non solo quello livornese, abbia da perdere con questa scomparsa. Gino un uomo di sport per lo sport. Il suo successore trverà progetti che saranno un patrimonio per lo sport.

Non amava molto apparire nelle manifestazioni , perferiva mandare i suoi più stretti collaboratori, ora Matio Tinghi, ora Mario Fracassi. ma la sua presenza era sempre attiva.

Uomo di poche parole; ma deciso nelle sie idee. Un’altra sua dote era quella di ascoltare. mai una decisone presa sempre ascoltare i suoi collaboratori.

Tre anni orsono aveva subito un’operazione… particiolare. Sembrava… Lo spirito era quello giusto… La sua forza era tanta: ma ha vinto il male. Hsa 64 anni.

I funerali sabato mattina partendo dalla cameta Mortuaria dell’ Ospedale di Livorno.

Mentre scriviamo queste due righe per ricordare, innanzi tutto, un grande amico, abbiamo riocentuto una lettera di Massimiliano Talini, presidente della Coppa Barontini, che pubblichiamo…

Caro caro caro Gino

  il mondo del remo e la tua Barontini ti abbracciano forte, con amicizia, un’amicizia vera, sincera, profonda e piangono, con dolore, insieme alla tua stupenda famiglia ed ai tanti che ti vogliono bene.

      Insieme abbiamo condiviso l’impegno, il lavoro, le idee, le gioie dell’organizzazione di tante Coppe Barontini e tu sei sempre stato in prima fila, con la forza delle tue convinzioni e con l’ironia del tuo carattere, nostro presidente per tanti anni, amato ed apprezzato. Un rapporto tra uomini, vero, aperto, schietto che hai portato anche nella presidenza del CONI e che è sempre andato oltre la gara da organizzare, che toccava la vita di ciascuno di noi, le idee, i pensieri, la voglia di contribuire a cambiare in meglio questa nostra società rimanendo rispettosi dei valori popolari ben rappresentati dalle gare remiere.

        Qual è il tema che vogliamo legare alla Barontini di quest’anno? Quante volte ci siamo posti questa domanda e quante belle discussioni abbiamo fatto, ciascuno di noi forte delle sue convinzioni personali e politiche, con tutti gli amici e compagni del direttivo.

        Così la pace, il lavoro, la solidarietà, l’antifascismo e i valori della Costituzione, la difesa dell’unità del nostro paese erano di volta in volta gli argomenti che ponevamo al centro delle nostre manifestazioni. Questo è il legame che unisce da sempre la Coppa al nome di Ilio Barontini, rendendola unica nel quadro delle manifestazioni remiere. E quando arrivavano  messaggi importanti come quelli del PresidenteGiorgio Napolitano, del Presidente Carlo Azeglio Ciampi e di Mons.Abbondi che approfondivano i temi che avevamo individuato, i tuoi occhi brillavano perché sapevi che avevamo colto nel segno e che anche una “piccola cosa” come la Barontini poteva parlare di grande questioni grazie al prestigio che in 45 anni si è saputa conquistare. E gran parte di quel prestigio è merito tuo.

E quegli occhi brillavano a lungo, lasciando da parte la stanchezza del lungo lavoro, la sera della Barontini, quando il prato della Fortezza e le spallette dei fossi si gremivano di gente, quando le luci giocavano con i colori dell’acqua e dei palazzi dei nostri quartieri storici, quando i giovani vogatori e i gozzi diventavano i veri protagonisti. Era il momento magico, sognato per un anno, voluto con forza e determinazione. In quegli occhi si leggeva la soddisfazione per il lavoro fatto, l’orgoglio di aver offerto qualcosa di bello alla città. E queste sensazioni profonde, che tenevamo gelosamente nascoste, ci univano ancora di più e più stretto si faceva il legame con tutto il mondo del remo e con la nostra Livorno.  Poi, a notte fonda, mentre aspettavamo che il nostro Luciano arrivasse con le bozze degli articoli che sarebbero usciti dopo poche ore su Il Tirreno, avevamo ancora la forza di discutere di una tua convinzione. Tu uomo di sport hai sempre sostenuto che le gare remiere non devono essere considerate solo come un evento sportivo, è una visione limitata e sbagliata dicevi e sostenevi la necessità di una loro valorizzazione storica, sociale, culturale, turistica.  E’ un tema ancora attuale e stai certo che lo porteremo avanti con tutte le nostre forze.

 Ciao Gino, ciao caro amico, ciao Presidente

 I giovani vogatori, gli uomini delle cantine, delle sezioni nautiche, dei comitati organizzatori delle gare remiere, gli uomini della tua Barontini alzano in alto i remi, verso il cielo,  in tuo onore e ti salutano con grande affetto, stima e riconoscenza.

    Il Presidente

                                                                                                 Massimiliano Talini

 

 

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