CORSI DI FORMAZIONE DOCENTI: Metodologie del modello cognitivista

Aggiornamento e formazione del docente di ruolo delle istituzioni scolastiche

Corsi di formazione docenti e Corsi di aggiornamento docenti

Se vuoi imparare a imparare, nel sito pedagogia didattica puoi apprendere il tuo metodo di studio, diverso per ogni studente, e insegnare il proprio metodo di studio agli studenti attraverso la formazione docenti e le strategie didattiche inclusive. La formazione docenti scuola è attiva attraverso corsi di formazione docenti scuola e corsi di aggiornamento docenti. La formazione docenti scuola è attiva nel sito pedagogia didattica attraverso molti corsi di formazione docenti e corsi di aggiornamento docenti.

Formazione docenti:

Il problem solving

 (Davidson, Deuser, Sternberg 1994)

 

La risoluzione di problemi è un processo attivo con il quale il soggetto che apprende cerca di trasformare lo stato iniziale di un problema in quello da raggiungere.

 

Ogni problema ha tre caratteristiche:

–     i dati (gli elementi, e le relazioni, che compongono le condizioni iniziali della situazione problematica);

–     gli obiettivi (le soluzioni da raggiungere, le risposte);

–    gli ostacoli (gli aspetti del solutore e della situazione problematica che possono complicare il percorso di risoluzione del problema).

 

Per risolvere un problema, il soggetto che apprende deve:

 

  1. riconoscere che c’è un problema da risolvere;
  2. prefigurarsi in che cosa consiste;
  3. comprendere come raggiungere la soluzione.

 

Per fare ciò, occorrono quattro passaggi:

  1. identificare a definire il problema;
  2. rappresentare mentalmente il problema;
  3. pianificare le procedure di risoluzione;
  4. valutare la propria capacità di affrontare e risolvere problemi.

 

Questi passaggi tendono a variare in funzione di:

–        le caratteristiche del problema;

–        le qualità del solutore;

–        il contesto in cui il problema si presenta.

 

A.     Identificare e definire il problema

 

a)     identificare quali sono i dati e gli obiettivi da raggiungere;

b)     codificare gli elementi della situazione problematica, conservandoli nella memoria;

c)     raffrontare tali elementi con le informazioni pregresse (acquisite nella memoria a lungo termine) che possono essere attinenti ai nuovi dati;

d)     definire, in base ai passaggi precedenti, nella specifica situazione:

  1. .         cosa è noto;
  2. .         cosa non è noto;
  3. .         cosa viene chiesto.

 

Il riconoscimento del problema dipende da:

–        l’età del soggetto;

–        la strutturazione del problema.

 

 Nei problemi ben strutturati, gli stati iniziali, i dati, e gli stati finali, gli obiettivi, sono chiari e facili da identificare.

 

Nei problemi mal strutturati, gli stati iniziali, i dati, e gli stati finali, gli obiettivi, non sono chiari e facili da identificare.

 

B.     Rappresentare mentalmente il problema

 

Creare una mappa cognitiva di:

a)     gli elementi del problema,

b)     le relazioni tra gli elementi,

c)     gli obiettivi da raggiungere.

 

Riuscire a rappresentare un problema e a tenerlo in memoria significa poter:

–        compattare insiemi di strategie in singole unità di memoria;

–        organizzare le regole procedurali di un problema, scegliendo quali passaggi siano produttivi;

–        prevedere i potenziali ostacoli al raggiungimento della soluzione.

 

C.    Pianificare le procedure di risoluzione

 

Decidere quali passaggi effettuare e quali risorse usare per la risoluzione del problema:

 

a)     dividere il problema in sottoproblemi e metterli in sequenza;

b)     pianificare l’attività in modo concreto e non astratto;

c)     rivedere continuamente i piani di azione e modificarli all’occorrenza;

d)     valutare la riuscita del piano.

 

Nei problemi ben strutturati, le sequenze di passaggi che portano alla soluzione possono essere identificate con chiarezza dal solutore e, quindi, pur essendo molte, possono essere facilmente disposte in modo euristico.

 

Nei problemi mal strutturati, le sequenze di passaggi possono essere stereotipate e il solutore meno esperto, che non coglie la globalità del problema, rischia di consolidare i pattern di risposta e di affrontare con soluzioni non corrette, o già usate in altre occasioni, problemi che sembrano routinari o scontati ma che non lo sono.

 

D.    Valutare la propria capacità di affrontare e risolvere problemi

 

Questa valutazione implica il controllo individuale sulle rappresentazioni mentali già formate o da formare.

 

Se le strategie scelte non funzionano, in questa fase si delinea l’opportunità di cambiarle.

 

Nei problemi mal strutturati la valutazione è più complessa, perché gli obiettivi non sono chiaramente definiti.

 

  • Facendo riferimento alla tua disciplina di insegnamento, prova a strutturare un   problema definendone le caratteristiche.

 

  • Facendo riferimento alla tua disciplina di insegnamento, prova ad affrontare la spiegazione di un argomento come se si trattasse di un problema da risolvere e imposta una lezione secondo i passaggi propri della risoluzione di problemi.

 

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