唇亡齿寒 – Il ministro dentista

ottobre 31, 2010 at 9:04 PM (Chengyu, Storie di re e ministri) (, )

“chún wáng chǐ hán” – senza le labbra, i denti sentono il freddo

Durante il periodo delle Primavere e Autunni1, il duca Xian di Jin2 cercava di espandere il proprio potere e i domini del suo regno. Così, con la scusa che il vicino regno di Guo avesse più volte violato i confini, dichiarò guerra a questo piccolo stato. Il problema, però, era che il regno di Jin e quello di Guo erano separati da un terzo stato, il regno di Yu. Per fare guerra al regno di Guo era necessario attraversare con le tuppe questo stato, allora il duca Xian chiese al suo cancelliere: «È possibile passare attraverso il regno di Yu senza difficoltà?» Il ministro Xun Xi rispose: «Il monarca del regno di Yu è una persona sprovveduta e interessato alle ricchezze, sarà sufficiente che noi gli regaliamo gemme e cavalli di gran valore perché lui ci conceda di passare per il suo regno.»

Il duca Xian non era del tutto convinto da questa proposta, Xun Xi capì cosa stesse passando per la testa del suo sovrano e aggiunse: «Guo e Yu sono due regni vicini, come le labbra sono vicine ai denti. Se il regno di Guo viene sconfitto, il regno di Yu resterà senza più alcuna protezione e a quel punto le vostre preziose gemme e i vostri splendidi cavalli saranno solo un prestito temporaneo fatto al signore di Yu. Li riavrete tutti indietro quando anche il regno di Yu cadrà.» Il duca Xian di Jin si convinse e segui il piano di Xun Xi.

Quando il duca di Yu vide questi doni preziosi, si sentì lusingato e, non appena Xun Xi gli ebbe chiesto il permesso di attraversare con le truppe i suoi territori, subito acconsentì. Dopo che il ministro del regno di Yu venne a sapere delle parole del suo duca, immediatamente disse: «Non va bene, non va bene. Il regno di Yu e il regno di Guo sono vicini come le labbra sono vicine ai denti, i nostri due piccoli regni si proteggono a vicenda e se ci sono dei problemi ci soccorriamo l’un l’altro. Se il regno di Guo verrà conquistato, sarà difficile proteggere il nostro regno. Come dice il proverbio, “senza le labbra, i denti sentono il freddo”! Non bisogna in nessun caso concedere il passaggio delle truppe di Jin.» Il duca di Yu rispose: «Il regno di Jin è un grande stato, e adesso ci manda degli splendidi doni per stringere un’amicizia con il nostro regno. Cosa c’è di sbagliato nel concedere loro di attraversare il nostro territorio?» Il ministro del regno di Yu sospirò affranto, sapendo che il giorno in cui sarebbe crollato il regno non era lontano, e lasciò il paese portando con sé la sua famiglia.

Alla fine, le truppe di Jin attraversarono il regno e, dopo aver conquistato il regno di Guo, catturarono il duca di Yu che era andato a riceverle. Non passò molto che il regno di Jin prese possesso anche di questo regno.

Erbetta: «Molto interessante, quando un altro regno vorrà passare sulle mie terre dovrò ricordarmi di lavarmi i denti!»
Traduttore: «Meglio farlo comunque. Questo modo di dire si usa per descrivere due cose o due situazioni strettamente legate e dipendenti l’una dall’altra.»


Note del Traduttore

1 Una nota sul periodo delle Primavere e Autunni e sul regno di Jin si trova già in quest’altra storiella. I due regni di Guo (虢国 – Guóguó) e di Yu (虞国 – Yúguó) erano piccoli stati che si trovavano ai confini del regno di Jin e che vennero conquistati dal duca Xian nel 655 a.C.. La strategia usata da Xun Xi (荀息 – Xún Xī), ovvero approfittare di Yu per attaccare Guo e per poi conquistare anche il regno alleato, fa parte dei “Trentasei stratagemmi” (三十六计 – Sānshíliù Jì), antico saggio cinese che tratta appunto di tattiche ed espedienti da usare in guerra o nei conflitti privati.

2 Il duca Xian di Jin (晋献公 – Jìn Xiàn Gōng) regnò sul regno di Jin per ventisei anni, dalla morte del padre nel 677 a.C. fino alla sua morte, avvenuta nel 651 a.C.. Durante il suo dominio, il regno di Jin fu uno dei più prosperi e potenti, con un vasto territorio frutto delle campagne di conquista dei piccoli regni vicini.

1 commento

  1. Erbetta said,

    Fa sempre piacere constatare che i ministri sono i primi a darsela a gambe quando le cose si mettono male.

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