Sant’Agostino e Pavia

S. Agostino e la città di Pavia: un binomio inscindibile in quanto si richiamano a vicenda e come tali sono conosciuti.
Sui cartelli turistici della città, insieme all’indicazione per giungere alla Basilica di S. Pietro in Ciel d’oro, immancabile c’è la scritta: Tomba di S. Agostino.
La celebre Università, che si identifica in gran parte con la città, di cui rappresenta l’eccellenza, ha come patrono S. Agostino, la cui statua troneggia nell’Aula Magna, a ricordare ai vari frequentatori che la cultura deve abbracciare ogni aspetto dell’umano, compreso dunque quello religioso e spirituale.
E S. Agostino è doverosamente anche il Compatrono della Diocesi pavese: perciò tutta la cittadinanza deve coltivare un rapporto privilegiato con il santo dottore di Ippona.
Ma c’è anche dell’altro: ci sono le iniziative culturali, oggi curate dal Comitato “Pavia Città di S. Agostino”, organizzate da cinquant’anni durante il mese di aprile in occasione della festa della conversione del vescovo di Ippona. Questo significa “binomio inscindibile”!
La tomba del santo è il tesoro nascosto, ma neanche tanto, di Pavia, e deve essere continuamente riscoperto: chi ha il privilegio di conservarne le spoglie venerate, ha ancora di più l’obbligo di coltivare il pensiero e la dottrina di un uomo straordinario, senza dubbio tra i più grandi della storia. Privilegio perciò, ma anche soprattutto impegno da portare aventi per divulgarne sempre più la dottrina e il pensiero, che non conoscono tramonto, perché emanano ancora freschezza ed attualità: S. Agostino ha indagato con passione anzitutto Dio e poi, necessariamente, l’uomo e i suoi meccanismi interiori. Questa è la sua attualità!
In occasione della festa liturgica i coltivatori del suo pensiero, e anzitutto gli abitanti di Pavia, sono interpellati a riscoprirne anche la dimensione forse meno indagata, cioè la spiritualità. Il grande studioso di S. Agostino, P. Agostino Trapè, ha scritto un libro diventato un classico: Agostino: l’uomo, il pastore, il mistico. Sarebbe importante che l’aspetto mistico del vescovo di Ippona non fosse dato come acquisito, bensì portato a conoscenza di tutti: l’uomo di preghiera, dell’amore (Tardi ti ho amato!), del servizio generoso alla Chiesa, delle lacrime sparse pregando i salmi…
Agostino non è un “oggetto” culturale da indagare: mi piace ricordare l’uomo innamorato di Cristo, il servo della Chiesa che considerava come Madre da onorare, oltre ad essere il filosofo e il sottile indagatore dei misteri della fede.
A Pavia perciò desideriamo privilegiare l’aspetto liturgico e devozionale della festa del S. Padre Agostino.

Padre Antonio Baldoni

Festa di Sant'Agostino

Festa di Sant’Agostino

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