Storia dell’oratorio S.G.Bosco

Fu nell’immediato dopoguerra che sorse nel coadiutore don Gesuino Corti l’idea della costruzione del nuovo oratorio essendo quello vecchio, situato dietro la canonica e la parrocchiale, troppo angusto per le necessità della gioventù maschile.
Nel 1947, venuto a conoscenza che era stata posta in vendita la villa Aceti, confinante con il santuario, il giovane prete ne informò il parroco don Airaghi, che a causa della salute malferma non si sentì di prendere l’iniziativa. Il combattivo coadiutore chiese allora di acquistare a titolo personale l’immobile per farne poi dono alla parrocchia.
Il 31 gennaio 1948 don Gesuino comprò la villa e iniziò le prime trasformazioni e adattamenti, incominciando contemporaneamente la raccolta di offerte presso la popolazione. Furono chieste cento lire al mese per ogni lavoratore per un periodo di tre anni.
Finalmente Mesero aveva una struttura oratoriana ampia e completa. Alcuni dei locali della residenza padronale vennero adibite a sale per le attività giovanili, altri furono utilizzati come alloggio per il coadiutore. Il granaio diventò il salone cinematografico e si acquistò il terreno vicino all’immobile per ospitarvi il campo sportivo, che è ancora quello dove gioca la locale società calcistica.
Il santuario dell’Addolorata servì per le funzioni religiose con la massima comodità e decoro.
I lavori di manutenzione straordinaria e le varie ristrutturazioni succedutesi negli ultimi decennio non hanno mutato sostanzialmente la fisionomia dell’edificio, che si è subito rivelato adatto alle finalità per cui era stato comprato più di cinquant’anni fa.

La definizione stessa di oratorio ci ricorda che “è una comunità che educa all’integrazione fede-vita, grazie al servizio di una comunità di educatori, in comunione di responsabilità e di collaborazione con tutti gli adulti”.
L’oratorio deve essere visto come ambiente formativo, capace di educare in diversi modi, dalla catechesi al gioco, dalla vita di gruppo allo sport, dall’offrire una sede al far vivere esperienze di servizio, senza mai limitarsi ad essere puro luogo di aggregazione o di occupazione del tempo libero, perché l’oratorio è fatto di persone.
Perciò tutto quello che accade in oratorio deve essere inserito in un progetto educativo e non affidato all’improvvisazione.
Il consiglio Pastorale Parrocchiale, secondo le indicazioni del Parroco, ha elaborato un nuovo unico piano educativo riguardante la gioventù di Mesero che si suddivide in due livelli.
Il primo sarà l’oratorio per “l’iniziazione cristiana”: utilizzerà l’attuale oratorio “Maria Immacolata” (già femminile) ritenendo che la struttura sia più adatta a svolgere le attività per i “piccoli”.
L’altro sarà l’oratorio “dei grandi”: userà l’attuale oratorio “San Giovanni Bosco” (già maschile). I ragazzi, un po’ più “formatii”, riusciranno a vivere in questa struttura più aperta una comunione con le altre realtà presenti, maturando progressivamente una partecipazione più responsabile. In questo modo i ragazzi non saranno più divisi per sesso, ma per età.
Naturalmente, dal momento che la formazione della personalità di ogni singolo giovane uomo e di ogni singola giovane donna dipende fondamentalmente dai giusti rapporti personali con gli educatori più che non dalle situazioni ambientali o dalle cose che si fanno, resta sempre necessario individuare educatori e educatrici che sappiano affiancarsi alle ragazze e ai ragazzi nella loro crescita. L’oratorio “dei piccoli” sarà rivolto più ad attività ludica, senza però tralasciare il fondamentale aspetto educativo proprio dell’oratorio.

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