Antiche località dai toponimi riconoscibili o sconosciuti:

Taberna Frigida (Massa), Pisis , Vadis Volateris (Vada), Florentia Tuscorum (Firenze) Senis (Siena),  Adretio (Arezzo) …

a cura della Redazione

Fig.1 Parte della Tabula Peutingeriana raffigurante l'Italia centrale, in basso a sinistra una parte della Sardegna e della Corsica
Fig.1 Parte della Tabula Peutingeriana raffigurante l’Italia centrale, in basso a sinistra una parte della Sardegna e della Corsica

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Tra le carte geografiche dell’antichità che rispettavano le basi teoriche sulla forma, le dimensioni e la distribuzione delle terre e delle acque operata dai Greci, merita una particolare menzione la famosa Tabula Peutingeriana (prende il nome da Konrad Peutinger, un antiquario di Augusta che ne entrò in possesso dopo la sua scoperta nel XV secolo), ricopiata intorno al XIII secolo dall’originale romano elaborato in età imperiale. Vi è raffigurato l’Impero romano nella sua interezza e il mondo conosciuto dagli antichi, dalle colonne d’Ercole all’estremo oriente. Vi sono riportate ben 555 città rappresentate da due case, o da una costruzione importante e migliaia di altre particolarità morfologiche come foreste, mari, fiumi, catene montuose. Il suo scopo però non era quello di riprodurre il territorio nelle sue esatte proporzioni (terre e mari appaiono schiacciati e allungati, difficilmente riconoscibili date anche le proporzioni del tutto alterate), impresa impossibile per le conoscenze e gli strumenti cartografici dell’epoca, ma di rappresentare il sistema viario dell’Impero, definendo con precisione le strade, le stazioni di posta, le città e le distanze tra un luogo e l’altro: infatti questi ultimi sono indicati con estrema precisione, mentre il disegno delle terre e dei mari è fortemente alterato.

Possiamo facilmente riconoscere il tracciato della via Aurelia lungo la costa attraversare gli abitati di Lune (Luni), Taberna Frigida (Massa), Pisis (Pisa), Vadis Volateris (Vada), Populonio (Populonia), Saleborna (in prossimità della foce dell’Umbro, l’Ombrone), Telamone (Talamone). La Cassia raggiungeva Florentia Tuscorum (Firenze)  non da Senis (Siena) ma da Volsinis (Bolsena) e Clusium (Chiusi); una diramazione toccava Arezzo (Adretio) per poi ricongiungersi al percorso principale più a sud (sembrerebbe nella zona di Rapolano). Da notare l’altra strada che congiunge Florentia Tuscorum a Lucca e Luni, passando per Pistoria (Pistoia).

Assai sfalsato e impreciso il percorso dei fiumi: ad esempio la foce del Macra (Magra) è riportata vicino a Pisa, l’Arno non tocca né Firenze né Pisa ma appare assai distante da entrambe,  l’Ombrone ha un percorso molto più lungo e improbabile. Meno imprecisa la collocazione della catena degli Appennini e delle Apuane.

Infine Corsica e Sardegna spostate più a nord, del tutto sproporzionate e poste in parallelo anziché in verticale. Più sotto le isole dell’arcipelago toscano.

La “pars IV” (Fig.2) rappresenta la zona delle Apuane, vi sono indicate le colonie di Pisa, Lucca, Luni, il territorio a sud delle Apuane abitato dai Sengauni. I nomi dei fiumi sono indicati in rosso in corrispondenza delle sorgenti lungo la catena degli Appennini.

Tavola Peutingeriana, nei circoli in rosso da sinistra: Luni, Lucca, Pisa e Turrita, l'antico porto. La catena montuosa delle Apuane
Fig 2 Tavola Peutingeriana, nei circoli in rosso da sinistra: Luni, Lucca, Pisa e Turrita, l’antico porto. La catena montuosa delle Apuane

La Tabula, conservata nella Biblioteca Nazionale di Vienna, ha dimensioni eccezionali, è costituita da un rotolo di pergamena, lungo 6,80 m e alto 34 cm, suddiviso in undici segmenti.

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2 pensieri su “L’antica Etruria rappresentata nella Tavola Peutingeriana

  1. La Tabula, conservata nella Biblioteca Nazionale di Vienna, ha dimensioni eccezionali, è costituita da un rotolo di pergamena, lungo 6,80 m e alto 34 cm, suddiviso in undici segmenti.

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